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Il manuale è dedicato all'insegnamento del diritto privato nei corsi di laurea diversi da Giurisprudenza: primariamente Economia, ma non solo. E un po' il fratello minore del "Diritto Privato" uscito nel 2010. Minore nel senso della quantità: poco più di 600 pagine, in coerenza col ridotto peso di crediti formativi che la materia totalizza in quei corsi. I tagli sono spalmati un po' dovunque: nella logica di sorvolare su tutti quegli aspetti di dettaglio, quegli approfondimenti, quelle "finezze" che vanno al di là delle linee essenziali della materia, indicate già nel sottotitolo come l'orizzonte del volume. Ma si concentrano soprattutto in tre settori, ciascuno dei quali ha il suo perché. Prima di tutto nella "parte generale", nutrita di categorie concettuali come situazioni e rapporti giuridici, atti fatti negozi: attrezzi tecnici che, al di là di una certa misura, possono essere risparmiati senza pregiudizi a chi non farà il giurista di professione. Poi nel campo del diritto commerciale (impresa e società), industriale (diritto d'autore, marchi, brevetti) e del lavoro: normalmente oggetto di corsi specifici e autonomi, che non ha molto senso anticipare in pillole. Infine nei settori della famiglia e delle successioni: la cui trattazione più estesa e approfondita sembra funzionale a un percorso formativo propriamente giuridico, mentre la formazione orientata su itinerari in prevalenza non giuridici può accontentarsi delle nozioni di base offerte negli ultimi due capitoli.